MOBILIZZAZIONE PASSIVA
La mobilizzazione articolare meccanica passiva è una tecnica di riabilitazione basata sull’intervento manuale del fisioterapista che fa eseguire al paziente movimenti passivi guidati di flesso-estensione degli arti (in particolare spalla e ginocchio).
Nel paziente traumatizzato - o sottoposto a intervento chirurgico su strutture articolari - il movimento provoca dolore e si instaura di conseguenza un riflesso di difesa che genera ansietà e blocca i movimenti. La mobilizzazione passiva elimina questo riflesso, permettendo un inizio precoce della riabilitazione, con notevole riduzione del dolore.
Può essere utilizzata nell'immediato postoperatorio e successivamente impiegata come complemento alle altre tecniche riabilitative.
La durata del trattamento quotidiano può variare secondo il tipo di chirurgia o malattia: da 3-4 ore giornaliere fino a 24 ore, in casi particolari.
La mobilizzazione articolare meccanica passiva produce effetti importanti:
• impedisce la formazione di aderenze e rigidità articolari (artrofibrosi);
• accelera il processo di cicatrizzazione delle cartilagini, dei tendini, dei legamenti, e dei tessuti molli (cute e grasso sottocutaneo);
• contribuisce al riassorbimento degli edemi;
• riduce il dolore, accelera la ripresa funzionale e di conseguenza i tempi di guarigione. La mobilizzazione meccanica passiva è indicata dopo interventi chirurgici che coinvolgano strutture articolari, e in particolare:
• osteosintesi stabili;
• chirurgia delle parti molli periarticolari;
• interventi sulla rotula; • meniscectomie;
• artroplastiche e artroprotesi di ginocchio, anca e spalla; • ricostruzione dei legamenti crociati del ginocchio